venerdì 4 gennaio 2013

RECRUTING E SOCIAL MEDIA

Le aziende sempre piu' di frequente ricercano personale sui social network, questo è un dato di fatto.
Come mostrano i dati degli ultimi anni, gli strumenti di ricerca privilegiati sono piattaforme professionali come LinkedIn oViadeo.
 In Italia le aziende che hanno stabilito delle normative interne per l’utilizzo dei social media sono più di una su tre, il37,5% per l’esattezza.
Complice anche la crisi, sempre più società hanno attività di recruiting via web perché per le aziende è ovviamente un grande risparmio economico e un modo di ottenere numerose informazioni relative a una persona in un tempo molto breve”.
Utilizzare al meglio le piattaforme sociali non è semplice, però, e richiede preparazione. 
Per cercare profili sul web è necessaria una formazione continua, anche con esperienze all’estero, dove le aziende usano questi strumenti da molto tempo.
Pazienza, capacità di collegamento e velocità sono i requisiti richiesti ai recruiter (tra loro molte sono donne), che in Rete devono dimostrare di sapersi orientare al meglio.
 Sempre secondo i dati, in Italia LinkedIn è lo strumento più utilizzato, soprattutto per le ricerche di profili commerciali o economici
È necessario distinguere fra le fasce d’età, Molti tra gli utenti di LinkedIn hanno un’età compresa tra i 40 e i 45 anni, e sono per lo più figure destinate al middle management. Se invece si cercano profili junior manager, allora è molto più facile trovare informazioni su Facebook, che comunque è uno strumento da adoperare con la dovuta cautela”.
 A prescindere dai mezzi che le aziende scelgono di usare, chi si affaccia sul mondo del lavoro deve essere consapevole che i selezionatori usano il web in maniera trasversale, affidandosi a tutti i mezzi a disposizione : La web reputation, la reputazione che costruiamo in Rete — ora ha un peso maggiore. Tutto quello che pubblichiamo sui social network e non solo, può ritorcersi contro.
Veicolare informazioni non veritiere è indice di poca professionalità, ad esempio, così come ometterne alcune. 
Da non dimenticare nella stesura del curriculum online sono i dati anagrafici: Linkedin non ha uno spazio dedicato perché è nato in un contesto culturale anglosassone, in cui è bandito qualsiasi tipo di discriminazione in campo lavorativo, e quindi anche quella in base all’età. 
Anche la lingua usata per presentarsi è importante. L’inglese apre sicuramente più prospettive, mentre l’italiano limita ovviamente il raggio d’azione ed è una scelta che fa riflettere i selezionatori.
Per la foto, obbligatoria in qualsiasi tipo di piattaforma professionale on line da LinkedIn a About.me, sono ovviamente validi tutti gli accorgimenti usati per un normale curriculum cartaceo — un documento da non mandare ancora in pensione.

Ufficio Stampa
S&Q (Roberto Martellino)


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