martedì 22 gennaio 2013

IL RITORNO DI MEGAUPLOAD


Kim Dotcom, un anno dopo. 
Era il 20 gennaio 2012 quando il fondatore di Megaupload, vero nome Kim Schmitz, si ritrovò da un momento all’altro con il sito chiuso dall’FBI e una taglia sopra la testa stile vecchio West. 
Rischiava fino a 20 anni di galera per aver fornito un servizio di download gratuito e illimitato, considerato dalle autorità americane come un invito esplicito alla pirateria; e d’altra parte lo stesso Kim, hacker, miliardario e personaggio decisamente controverso, non ha mai nascosto la sua avversione per le major e la loro politica distributiva e il suo sostegno incondizionato al download illegale di film, musica e quant’altro. 
Ad un anno esatto dalla chiusura del suo sito, infatti, l’imprenditore ha deciso di lanciare un nuovo progetto, Mega; a prima vista una copia di Megaupload, in realtà un tentativo di fornire un servizio legale e inattaccabile, senza inficiare la bontà e l’utilità del servizio. 
È dunque giunto il momento di capirci qualcosa di più: cos’è Mega?
Mega, raggiungibile all’indirizzo mega.co.nz, è un servizio di deposito e condivisione di file non dissimile dall’usatissimo Dropbox
Per farla semplice: il sito mette a disposizione degli utenti una grande quantità di spazio sui propri server, gli utenti la sfruttano per depositarvi file di vario genere – e condividerli, in caso di necessità. Utilissimo per esempio quando si tratta di coordinare il telelavoro, o per avere sempre a disposizione i propri documenti indipendentemente dal computer dove si sta lavorando, Dropbox, come d’altra parte siti simili tipo Boxnet, non è responsabile dei contenuti scambiati dagli utenti: è così che questi siti “aggirano” eventuali problemi legali dovuti alla pirateria. Mega, secondo Dotcom, promette di fare un passo in più: la sua vera innovazione sta nel sistema con cui vengono cifrati i dati depositati sul server, protetti da una password unica, generata sul momento e nota solo al proprietario del file – neanche lo staff di Mega può accedervi, e controllare quindi che cosa viene ospitato sul server.
Sembra che ci sia già la fila per iscriversi a questo nuovo servizio, ma sembra anche che L'FBI sia già pronta ad una nuova offensiva.
Staremo a vedere...

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