lunedì 25 febbraio 2013

S&Q SI AGGIUDICA IL BANDO TECNICHE DI BASE DI PASTICCERIA


S&Q Spa si aggiudica il Bando della PROVINCIA DI VITERBO per “TECNICHE DI BASE DI PASTICCERIA”.

S&Q offrirà  agli allievi interessati al corso:

- fornitura materiali didattici
- laboratorio e aula didattica
- Servizio Formativo (parte teorica e pratica )
- Servizio tutoraggio allievi per complessive



Potete scaricare il documento che attesta l’assegnazione del Bando all’indirizzo:

Ufficio Stampa: S&Q

martedì 19 febbraio 2013

E TU CHE WEB REPUTATION HAI?


Come parlano di me? Cosa dicono della mia azienda? Come è percepito il nostro prodotto? Come ci vedono i nostri consumatori? Queste domande hanno – da sempre – interessato non solo gli analisti di mercato e i ricercatori, ma anche tutte le persone che, in un modo o nell’altro sono attente alla loro immagine e alla loro reputazione, sia essa online o meno.
Una buona reputazione può fare la differenza nel momento della ricerca sui motori di ricerca perché, a seconda della tua reputazione, potrai essere premiato o penalizzato a seconda della tua reputazione.
Ma come si crea una reputazione ? La tua reputazione si crea tramite la presenza (costante) sul web, social network, blog e forum. Ad esempio se hai un blog e i tuoi articoli sono di qualità e quindi generano una serie di commenti positivi e di like questo farà migliorare la reputazione del tuo blog e di conseguenza del suo autore.
Hai un fan page su Facebook molto ricercata dove gli utenti sono molto attivi fanno domande, rispondono alle tue domande, condividono i tuoi articoli e mettono molti “mi piace” ? Anche questo farà bene alla tua web reputation.
Insomma, come succede nella vita reale, uno la buona reputazione se la crea con il passaparola, ma attenzione vale anche per il contrario e forse l’effetto è più devastante. Infatti un commento negativoviaggia più velocemente di uno positivo.
Ma come facciamo a misurare la nostra WEB REPUTATION ?
Ecco tre link molto utili:
·         http://socialmention.com/ :
 Mention è un ottimo tool per monitorare il web e i social media; è possibile configurare
degli alert basati sulle parole chiave affinché il contenuto relativo a quelle keyword sia
visualizzato tramite l’applicazione di Mention o inviato via email o sul tuo social.Monitorando e
tracciando delle parole chiave potrai trovare opportunità di business, stabilire relazione con
nuovi utenti e rispondere velocemente in caso di situazioni dannose per la tua reputazione.

·         https://socialcrawlytics.com/ : 
Social Crawlytics è uno strumento gratuito che analizza la popolarità del contenuto su un
sito. È molto utile per stimare le performance dei tuoi concorrenti, grazie ai dati dettagliati
sulla condivisione dei contenuti. Questo tool mostra quali contenuti del sito di un
concorrente hanno ottenuto più condivisioni sui social media e anche quali autori di un blog
ricevono più gradimento. Questa funzione è attiva solo se il sito in oggetto ha implementato
i tag Author di Google.
Puoi configurare un report che ti invierà automaticamente i dati aggiornati su un sito con la
frequenza che preferisci.
·         http://likealyzer.com/ : 
LikeAlyzer è un tool gratuito che analizza la tua fanpage su Facebook e fornisce
suggerimenti per migliorarne l’efficacia. 
LikeAlyzer è semplice da usare, vediamo nel dettaglio come funziona:
La fanpage è valutata in base a come performa rispetto alle altre pagine. 
Ad ogni pagina analizzata viene attribuito un punteggio da 0 a 100.

Ufficio Marketing : S&Q Spa


lunedì 18 febbraio 2013

TRA POCO ON LINE IL SITO DI FORMER


A breve sarà on-line il sito della Former srl, vi diamo un piccolo assaggio della grafica realizzata per il SITO.
Rimaniamo in attesa dei vostri commenti...



lunedì 4 febbraio 2013

BORN TO BE SOCIAL


Parlando dei social network, della loro funzione e della loro diffusione di massa, partirei da  Aristotele.

Già proprio Aristotele, il quale sosteneva "Anthropos zoon politicon", "l' uomo è un animale sociale", cioè che non può restare solo, ma ha bisogno di organizzarsi in comunità con altri uomini.
Credo sia infatti insito nella natura umana il bisogno di comunicare, il bisogno di stare in gruppo, la necessità di creare gruppi.
Un gruppo, pensiamo che sò ad una squadra di calcio, un circolo di tennis, un circolo letterario, un club di amanti del vino.. l'uomo necessita di stare insieme ai suoi "simili", l'uomo ha bisogno di relazioni sociali.
Questo si lega certamente all' assioma di Paul Watzlawick secondo il quale, in una situazione in presenza di persone, "non si può non comunicare".

Quindi primo concetto da tenere in considerazione:
L'UOMO HA BISOGNO DI COMUNICARE E DI INTRECCIARE RELAZIONI CON I SUOI SIMILI.

Secondo concetto di cui è fondamentale parlare quando si analizza il fenomeno dei social network è la massiccia diffusione di INTERNET.
Che gli italiani non riescano a fare a meno di Internet è un dato di fatto, ce lo conferma l’evidente diffusione e la continua richiesta di smartphone e tablets da parte degli appassionati di tecnologia e dei giovani, anche se le statistiche evidenziano la crescita di nuovi profili di navigatori web appartenenti a ogni categoria di utente.
dati Audiweb Trends , svelano che la maggior parte della popolazione italiana, ben il 79%, appartenente a tutte le fasce di età (dagli 11 ai 74 anni) si connette ogni giorno su Internet e da qualsiasi dispositivo. Un dato che porta a differenziare in termini quantitativi e qualitativi le proposte dei contenuti web da parte delle aziende e media. 

I dati sopra esposti dimostrano come la diffusione del web, ha determinato un cambiamento radicale nel modo di comunicare.
Internet è ora disponibile e fruibile per tutti, in qualsiasi momento, con qualsiasi mezzo.


QUINDI POSSIAMO DIRE CHE INTERNET + IL BISOGNO DI COMUNICARE HANNO FACILITATO LA DIFFUSIONE DEI SOCIAL NETWORK

Andiamo ora a vedere quali sono i vari social network e la loro specificità.

Certamente il piu’ diffuso, il più amato ma anche il più criticato è FACEBOOK.

Citato, studiato, psicoanalizzato, indagato, evocato, filmato (nel senso che gli è stato dedicato un film) Facebook è il padre di tutti i social.

Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg all'epoca studente diciannovenne presso l'università di Harvard, con l'aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin.
Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in seguito, tra l'aprile e l'agosto 2005, e molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, persone con un indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio .edu, .ac.uk ed altri) da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi.

Dall'11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica.
Se lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato in una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet.

A metà 2010 l'azienda è stata valutata a 25 miliardi di dollari, per poi giungere a un valore stimato di 41 miliardi di dollari nel Novembre 2010,stima di SecondMarket.



Twitter
250 milioni di tweets al giorno non sono certo pochi! – ma in Italia è stato necessario attendere un tempo maggiore per vedere l’affermazione di un social meno conversazionale rispetto a Facebook. Sebbene i dati non siano così evidenti e univoci, si stima che gli utenti italiani del social network a 140 caratteri siano tra i 2,1 e i 2,4 milioni, con un trend positivo di crescita. 
Twitter, utilizzato ormai anche da molti protagonisti del mondo dello spettacolo,dell'arte e dello sport continua ad aumentare i suoi visitatori, sopratutto in Italia.

Linkedin
Tra le realtà in affermazione troviamo poi Linkedin, il social network dalla forte connotazione business, che registra a fine 2011 2,8 milioni di iscritti in Italia – che rientra così tra i 10 paesi con più utenti che confluiscono nel database di profili professionali a livello globale.

Se invece ci spostiamo su un piano più emozionale, sono i social che costruiscono la loro fortuna sulle immagini a segnare il passo nel 2012. 

Flickr  è un sito web multilingua che permette agli iscritti di condividere fotografie personali con chiunque abbia accesso a Internet, in un ambiente web 2.0.
L'utilizzo del servizio negli anni è cambiato parecchio. Inizialmente nato come strumento per ospitare le proprie immagini da pubblicare su altri siti, ha avuto grande successo grazie al fenomeno dei blog. In seguito si è evoluto, diventando esso stesso una comunità virtuale grazie ai gruppi tematici ed ai forum; anche grazie alla crescita tecnologica ed al largo numero di strumenti fotografici, viene utilizzato per raccogliere la digigrafia della propria vita e rimanere aggiornati su quella dei propri conoscenti ed amici.



Instagram, nata come applicazione mobile e divenuta in poco tempo una social community che consente di personalizzare e condividere immagini tramite device mobili. Con 15 milioni di utenti worldwide e oltre 150 milioni di foto condivise, anche in Italia il trend di crescita è decisamente positivo: basti pensare che Instagram è stata segnalata come migliore applicazione sullo Store Apple italiano per indice di gradimento degli utenti.

Per concludere, una delle ultime realtà in termini anagrafici per nascita e diffusione: Pinterest, un social network lanciato in versione beta a marzo del 2010 e cresciuto lo scorso anno con tassi assolutamente simili a quelli di Facebook al suo esordio: dai 1,2 milioni di utenti di agosto 2011 agli 11 milioni di gennaio 2012, con una serie di prospettive di business e di funzionalità offerte agli utenti in espansione costante.

IL SEGRETO DEL LORO SUCCESSSO: EMOZIONI, INFORMAZIONI, CONDIVISIONE

1)emozioni
Con la diffusione dei social network si evidenzia la comunicazione e la condivisione delle emozioni.
come si esprimono le emozioni attraverso uno schermo?
Le emozioni le esprimiamo attraverso le immagini che condividiamo, attraverso la musica o un video particolare che ci riporta alla mente particolari situazioni. I social network hanno anche questo potere. Pinterest poi è uno di quegli esempi, come abbiamo già sottolineato sopra, che apre la strada alla condivisione per interessi e su questo si poggia il grande successo di pubblico che sta ottenendo.

2)informazioni
Con la diffusione dei social network, le notizie corrono più veloci, tutto è fruibile in tempo reale, gli utenti sono informati di tutto e questo rende i social network molto più appetibili di qualsiasi telegiornale, rivista e magazine.

3) condivisione
Un'altra punto di forza è sicuramente il fatto di poter condividere con amici, conoscenti ed  aziende :
NOTIZIE, EMOZIONI, SUONI, FILMATI,OPINIONI.
Da qui il concetto espresso a inizio articolo:
L’uomo ha bisogno di interazioni sociali e i social network danno la possibilità di interagire con la comunità più grande al mondo: quella del web.


Ufficio Marketing S&Q

venerdì 1 febbraio 2013

E-LEARNING E WEB 2.0



ll fenomeno e-learning è diffuso nel panorama della formazione a distanza da circa un decennio.
Il termine e-learning evoca subito qualcosa inerente all’elettronico (dalla “e” posta innanzi al termine learning), e così è.
L'e-learning nasce per integrare o sostituire la formazione in presenza in diversi ambiti sociali: dalle aziende, alle università, alle scuole. La concezione di e-learning  di “prima generazione” prevede schemi fissi, dei software opportunamente configurati (piattaforme LMS), che permettono la fruizione di contenuti didattici da parte degli utenti finali. Tale fruizione avviene, in un primo momento, tramite l’ausilio di supporti informatici (cd-rom, floppy disk) per poi adattarsi alla rete Internet. 
Ma con l'avvento di internet, e con la sua massiccia diffusione, c'è stato un grande sviluppo  dell’e-learning.
E-LEARNING E WEB 2.0

Dal Web 1.0 al Web 2.0. In altre parole, si è passati dalla centralizzazione delle informazioni alla decentralizzazione e dilocazione delle conoscenze, non sono più distribuite dall’alto, ma create e fruite dal basso, in modo orizzontale. Sono sotto gli occhi di tutti i siti che propongono le “live news”, informazioni in tempo reale, ai quali si aggiungono la miriade di blog (stimato ad oggi in circa 71 milioni) che sono sparsi nell’universo di bit che formano il World Wide Web. I blog hanno fatto da testa di ponte per la diffusione capillare del Web 2.0, l’internet creato dagli utenti stessi.
L’e-learning non poteva certo essere immune al nuovo fenomeno Web 2.0 e ne ha tratto gli aspetti migliori,consentendo agli studenti di abbandonare la vecchia veste di utenti ai quali venivano impartite, calate dall’alto, informazioni, per assumere la nuova posizione di conversatori, di persone che interagiscono fra loro, creando cultura, scambiando cultura. Il tutto utilizzando i nuovi strumenti che il Web 2.0 mette a disposizione: blog, podcast, social bookmarking, media sharing aggiunti e integrati alle chat, ai forum, all’e- mail preesistenti.
Si sta assistendo, in sintesi, ad una graduale e inesorabile migrazione dalla formazione di tipo statico a quella con caratteristiche dinamiche, dagli spazi virtuali “chiusi” di apprendimento a quelli comuni. In altri termini, si stanno abbandonando le soluzioni software (piattaforme) tipiche dell’elearning di prima generazione per abbracciare la filosofia degli spazi personali di apprendimento, i quali non si limitano alla durata di un corso, ma si propongono di accompagnare lo studente anche dopo la fase formale e circoscritta di apprendimento, nell’ottica tanto auspicata di lifelong learning.
Con quello che chiameremo e-Learning 2.0 quindi si intende una nuova fase dell'e-Learning, che prevede metodologie e strumenti basati sul Web 2.0.

La persona è protagonista del proprio apprendimento e sulla base del proprio bisogno di conoscenza utilizza applicazioni per trovare informazioni, classificarle, commentarle, condividerle con altre persone.



SOCIAL NETWORK & E-LEARNING
Con la rivoluzione dei social network nel web, sono sempre di più gli studenti e i docenti che utilizzano Twitter, Facebook, Flickr e compagnia varia per comunicare, per lavorare e anche per studiare. Negli ultimi mesi sono nati anche moltissimi social network ad hoc che uniscono studenti e professori per permettergli di scambiare idee, opinioni e materiale didattico.
I social network legati al concetto di e-learning consolidano l'aspetto collaborativo della formazione , che può includere: la creazione di reti di contatti, allo scopo di identificare le persone che hanno le conoscenze e le competenze per rispondere ad un problema; lo scambio di risorse utili, frutto dell'esplorazione di fonti web, e soprattutto dei commenti che evidenziano il punto di vista di ciascuno; il lavoro di co-authoring a distanza.
Gli strumenti tipici dell'e-Learning 2.0 sono il blog, come applicazione che permette la gestione la condivisione della conoscenza personale; facebook, che permette lo scambio collaborativo di testi condivisi; i canali rss, che permettono la distribuzione automatizzata di qualsiasi tipo di risorsa web (articoli, post, audio, video, slides) all'interno di siti pubblici o personali.
Si può quindi parlare di social learning, definendo quindi un miglioramento del blended learning, che si mescola alla formazione tradizionale e all’e-learning.

Se pensiamo ad un azienda, il beneficio di questo tipo di formazione è rappresentato dal ritorno sugli investimenti.
Ad esempio, esso permette agli allievi/dipendenti di proseguire la lezione, anche se essa è già terminata, di seguirla su diversi dispositivi e di poterla approfondire nel caso ne abbiano bisogno.
Infine i dipendenti ben addestrati saranno in grado di proporre soluzioni intelligenti ed efficaci ai clienti.
Secondo Frédéric Domon, direttore dell’agenzia SociaLearning, il social learning può essere considerato come lo sviluppo delle conoscenze, abilità e attitudini collegate tra loro da colleghi, tutor o degli esperti dei mass media elettronici. 

UFFICIO STAMPA: S&Q