venerdì 20 dicembre 2013

TECNOLOGIA E CINEMA : LA RIBELLIONE DELLE MACCHINE

Iniziamo questo venerdì con lo spazio dedicato allo SPECIAL GUEST
Da oggi infatti, ogni venerdì sarà pubblicato su uno dei nostri blog, un articolo scritto da altri BLOGGER, che trattano argomenti dedicati alla tecnologia, alla formazione, all'ambiente , alla natura ed all'innovazione tecnologica.

Ad dare il via a questo spazio è un articolo molto ben scritto dal blogger ARPIO83, che cura il BLOG  http://nerdpopculture.wordpress.com/,    che vi consiglio assolutamente di andare a visitare!  

 

10 film che annunciano la ribellione delle macchine


Di film distopici e di film apocaliticco-distopici, si è già parlato in precedenza in questo blog. Questa in realtà è un’ulteriore variazione sul tema, dove al centro ci sono uomo, natura e tecnologia. Dai film, infatti, possiamo imparare molte cose all’apparenza inutili: sopravvivere a un’apocalisse zombie, pianificare una guerra, costruire armature tecnologicamente avanzate o arrestare criminali. Fra le altre cose abbiamo anche da scegliere una manciata di possibili futuri apocalittici nei quali l’uomo verrà spazzato via o peggio fatto schiavo da una civiltà superiore. Il terrore che l’avanza tecnologica umana potesse un giorno ritorcersi contro l’uomo stesso nasce sul finire della seconda guerra mondiale, quando per l’appunto la crescita tecnologica si fa vertiginosa. Da quel momento in poi le innovazioni sono sempre più frequenti. Pochi anni prima era stata inventata la rivoluzionaria radio, poi la tv e i computer, pc domestici, poi ancora telefoni cellulari, computer portatili, smartphone e tablet: tutto nel giro di neanche mezzo secolo. Fu proprio negli anni ’50 che uno scienziato, nonché pioniere della fantascienza Isaac Asimov, postulava le sue famose tre leggi della robotica che sarebbero dovute essere una salvaguardia per il genere umano dalle intelligenze artificiali. In tanti negli anni a venire hanno immaginato il momento in cui le macchine prendevano il controllo sull’uomo, in maniere diverse e con risultati diversi…via alla classifica.

10. Matrix
La vera trovata di questo film, però, sta nella relazione simbiotica che si crea fra uomo e macchina. Nonostante le macchine abbiano vinto la loro rivoluzione, hanno ancora bisogno dell’uomo per sostenere la loro energia, così realizzano un mondo fittizio/virtuale nel quale farli vivere in tutta tranquillità. Il primo capitolo della saga è sicuramente un buon film d’azione, ma i due capitoli successivi non rendono onore ai due registi e ai fan della pellicola.

09. Io, Robot  
Nel 2004 Alex Proyas porta sugli schermi la sua personale trasposizione del libro di Asimov. In realtà il film mischia concetti e situazioni presenti in più libri della saga di Asimov, rendendo comunque l’idea che sta alla base del racconto. Le tre leggi della robotica create dagli uomini per tutelarsi dalle macchine. infatti, si ritorcono contro l’umanità stessa, quando il super computer V.I.K.I. le distorce in un groviglio di pensieri logici. La mega AI intuisce che la prima fonte di distruzione per l’umanità è l’umanità stessa e per proteggerli vanno interdetti. C’è quindi bisogno che le macchine prendano il sopravvento sull’uomo.

08. Il mondo dei robot
 Questo film è un pioniere del tema “le macchine si ribellano” ed è datato 1973.  Ambientato nel 2000, quando gli uomini hanno creato androidi dall’aspetto umano, capaci di imparare e provare emozioni. Viene creato un parco per ricchi turisti, con tre zone: Antica Roma, Medioevo e Far West. I robot di questo parco sono costruiti da altri robot (grazie di essere esistito Philip Dick) e improvvisamente vengono colti da un virus che li fa impazzire, o meglio ribellare al controllo degli umani.  

07. Screamers


Ispirato (molto liberamente) al racconto di Philip Dick Modello due, racconta la storia di un conflitto fra due fazioni di umani su un’asteroide. Una delle due fazioni costruisce dei robot per combattere le guerra, sempre più avanzati e implacabili, finché i robot iniziano a progettarsi e costruirsi da soli. I robot attaccano tutti indiscriminatamente, a meno che non si possieda un braccialetto identificativo. Più che una ribellione delle macchine, nel film è raccontata la naturale mancanza di umanità dei robot che uccidono l’uomo senza alcuna remora e senza fare distinzioni tra amici e nemici. Il film ha un seguito abbastanza inguardabile fatto ad anni e anni di distanza.
06. Terminator Salvation
Ultimo capitolo della saga dei robot umanizzati che tornano indietro nel tempo. In realtà questo è l’unico film in cui i robot non tornano indietro nel tempo…ma vabbè. Dopo tanto parlarne finalmente siamo giunti alla tanto agognata guerra tra umani e macchine ribelli guidate dalla perfida AI Skynet. Jhon Connor, qui interpretato da Christian Bale, non è ancora a capo della rivolta, ma è una sorta di Morpheus alla Matrix: uno che ha una missione nota, ma le alte sfere lo considerano poco. In questo film incontriamo, anche se solo di sfuggita, l’uomo che Connor manderà indietro per salvare la madre e che poi diventerà suo padre.
05. Tron
Classico della fantascienza anni ’80, è uno dei primissimi film a esplorare la nascente realtà virtuale di quegli anni. Diretto da un regista che è rimasto nell’oscurantismo più totale, ha contribuito al lancio di Jeff Bridges come attore. Nonostante oggi possa risultare un po’ datato sotto il punto di vista informatico e concettuale, rimane una pietra miliare del cinema sci-fi. Nel film il mega software MCP che funge da cane da guardia per una grossa società informatica, si rivela invece essere il burattinaio che tira i fili del capo della compagnia. All’interno dei pc si nasconde un vero e proprio universo parallelo fatto di programmi senzienti che assumono la forma dei loro creatori.
04. Colossus
Andiamo ancora più indietro e arriviamo al 1969, quando un altro regista semi sconosciuto realizza questo film sulla conquista delle AI contro il genere umano. L’America realizza Colossus, un super computer che ha il totale controllo delle armi di distruzione di massa di buona parte del pianeta. Una volta attivato Colossus invia ai suoi creatori uno strano messaggio: “c’è un’altra macchina”. Collossus, infatti, rivela che l’unione sovietica ha realizzato Guardian, un computer che ha le sue stesse funzioni. I due mega cervelli iniziano a comunicare in codice binario e minacciano gli umani che vogliono spegnerli.
03. Blade Runner
Film icona di Ridle Scott (anche questo tratto da un racconto di Dick) nel quale i replicanti convivono con gli umani, finché un piccolo gruppo decide di dire basta a una vita di schiavitù e diventare terroristi replicanti. La vera forza del film, oltre le favolose scene action, è il concetto di base secondo il quale i replicanti hanno sviluppato sentimenti ed emozioni umane. Il discorso finale di Roy Batty è l’esempio calzante di come anche un’automa possa commuoversi davanti alla bellezza dell’universo. La ribellione sfocia in un nulla di fatto, se non nella consapevolezza degli esseri umani che i replicanti non sono solo tecnologia innovativa, ma esseri pensanti.
02. Metropolis
E’ il 1927 quando Fritz Lang lancia nei cinema questo capolavoro del cinema. Metropolis è il primo film in assoluto ad affrontare i pericoli di un capitalismo senza limiti e ad ipotizzare un futuro molto simile convincente. La pellicola anni dopo avrebbe ispirato centinaia di altri film, tra cui Blade Runner e Guerre Stellari. La distopia è ai massimo livelli e mentre i ricchi vivono in sfarzose torri d’avorio, ai poveri tocca il lavoro duro nel sottosuolo. La tecnologia che schiavizza altri esseri umani sfocia in una rivolta che fa crollare dalle basi la città di Metropolis, vicina per certi aspetti alla biblica Babilonia.
01. 2001: Odissea nello spazio
Sembrerà un cliché, ma se parliamo di tecnologia che si ribella all’uomo non possiamo non citare questo film e non possiamo metterlo in testa agli altri. Tralasciando tutto i discorsi sulla filosofia evoluzionistica contenuti nel film, l’attenzione in questo caso va tutta ad HALL 9000, il mega cervello informatico dell’astronave Discovery One. Una serie di ordini in conflitto tra loro trasformano HALL da aiutante fedele a spietato assassino. In questo caso non è la tecnologia che si ribella ad aver causato la disfatta dell’uomo, ma l’uomo stesso incapace di comprendere la stretta logica usata dalle macchine e quindi di usarla a dovere.
   FONTE : http://nerdpopculture.wordpress.com/,


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giovedì 19 dicembre 2013

SNAPCHAT: STORIA DI UNA APP DI SUCCESSO



SNAPP CHAT : ??
Che Snapchat sia il social del momento, è cosa nota. Creata da due studenti di Stanford, l’applicazione di messaggistica istantanea consente di condividere con i propri amici contenuti che si autodistruggono dopo pochi secondi.
Fin da quando è apparsa sulla scena, Snapchat è dilagata tra gli adolescenti come app per ilsexting, l’invio di foto e video ammiccanti. Per la prima volta gli adolescenti di mezzo mondo hanno avuto a disposizione un’applicazione per inviare contenuti sessualmente espliciti senza il rischio di lasciarli nella memoria dello smartphone di un ex-fidanzato.
Chiaramente, colui che invia determinati file, ha la possibilità di scegliere per quanto tempo potrà essere visualizzato il messaggio. Quindi, una volta visualizzato e letto, sparirà per sempre dalla memoria interna dello smartphone del destinatario.Questo programma sembra molto interessante, visto che Facebook conserva le nostre foto, i nostri video, e i nostri messaggi per ben 90 giorni. Negli Stati Uniti sta riscuotendo un enorme successo, infatti, solo nel mese di dicembre, sono state condivise attraverso Snapchat più di 50 milioni di foto.

I NUMERI
Qualche numero sul successo di Snapchat? Ogni giorno vengono scambiati circa 400milioni di “snap”, senza contare l’offerta di 3 miliardi di dollari avanzata da Facebook, e il clamoroso rifiuto dei due fondatori.  Snapsearch è disponibile per iOS e Android e nel weekend di lancio ha già avuto più di 2000 download.
L’ADVERTSING SU SNAPCHAT
Ma sarà anche la terra promessa dell’advertising? È presto per dirlo. Certo è che con 350 milioni di “snaps” scambiate al giorno, uno zoccolo duro di utenti fatto per lo più di adolescenti e i teenager in fuga da Facebook (scesi dal 76% al 56% secondo Global Web Index), i marketer dovranno presto fare i conti con la nuova piattaforma.
Il fatto è che non è stato chiaro fin da subito come sfruttare, al di là della pratica del sexting dilagata tra gli adolescenti, contenuti che vivono il tempo di un tap sullo smartphone. Eppure molte aziende hanno deciso di provare, nell’intento di guadagnare vantaggio competitivo.
Molti brand, quindi, hanno coltivato mille cautele prima di avvicinarsi alla piattaforma. Non è stato così per MTV UK che, per niente intimidita dalla reputazione dell’app, l’ha sfruttata perpromuovere la 6° edizione del Geordie Shore, clone britannico del Jersey Shore, trash reality americano ad alto contenuto erotico. Foto e video sono stati diffusi in anteprima attraverso l’app con ottimi risultati di visibilità.

STORIE DI SUCCESSO SU SNAPCHAT
Forse fiutando i possibili utilizzi a fini pubblicitari, Snapchat ha lanciato lo scorso ottobre la nuova funzionalità Stories per dare la possibilità di creare contenuti che durano un giorno intero. Messaggi, foto e video vanno a comporre una timeline di 24 ore, possono essere visualizzati più volte in questo arco di tempo e vengono cancellati nell’ordine temporale in cui sono stati inseriti. Un modo, dunque, per dare un senso a snap in successione e raccontare la storia di una giornata.
Intuendo le possibilità narrative della nuova funzionalità, molti brand si sono lanciati nella sperimentazione. Lo scorso maggio Taco Bell, catena di fast food dedicata alla cucina messicana, ha usato le Stories di Snapchat per lanciare il suo Beefy Crunch Burrito. Un modo divertente per essere in contatto con i clienti e trattarli – secondo le parole di Tressie Lieberman, manager della divisione social e digital della catena – “come amici e non come consumatori”.
Ma Snapchat ha fatto capolino anche nel football americano I New Orleans Saints hanno usato le Snapchat Stories per raccontare ai tifosi il dietro le quinte degli incontri di campionato: scatti dagli armadietti dei giocatori, istantanee di viaggio, pre-partita e momenti di spogliatoio.

mercoledì 11 dicembre 2013

TUTTI I CORSI DELLA FORMER : ENOGASTRONOMIA, PSICOPROFILASSI, ADDETTI ALLA SICUREZZA

CORSO "COMPETENZE DI ENOGASTRONOMIA" 

Il progetto formativo “competenze di Enogastronomia ” è rivolto a persone lavoratori/lavoratrici, manager, titolari di pmi, titolai o responsabili di aziende agricole, operatori del terzo settore operanti presso Fattorie Didattiche. Il corso avrà una durata di 60 ore (12 ore di HACCP e 48 di Elementi di Enogastronomia ed abbinamenti cibo-vino). Il corso si svolgerà a Viterbo e sarà COMPLETAMENTE GRATUITO in quanto interamente finanziato dalla Provincia di Viterbo. Al termine del corso, verrà inoltre rilasciato un attestato di frequenza ad ogni partecipante.
Per maggiori informazioni potete visualizzare la scheda del corso all'indirizzo : http://issuu.com/former/docs/enoformer


CORSO PER CONDUTTORI DI PSICOPROFILASSI OSTETRICA

A Febbraio si svolgerà a Roma presso l’Hotel Ariston in via Filippo Turati 16 il Corso per conduttori di Psicoprofilassi Ostetrica
Il Corso è rivolto a Assistenti Sanitari, Educatori Professionali, Fisioterapisti, Infermieri, Ostetrici, Psicologi, Chirurghi delle seguenti discipline : Ginecologi, Pediatri, Neonatologi, Psichiatri, Dietisti Specialisti in scienze dell’ alimentazione, medici di famiglia
Il corso per conduttori di psicoprofilassi ostetrica  costituisce un'occasione importante  per  operatori   che intendano acquisire competenze  specifiche  relativamente all'organizzazione, gestione e programmazione dei corsi di accompagnamento alla nascita e transizione alla genitorialità responsabile
La valorizzazione  degli aspetti emotivi e psicologici richiede  sensibilizzazione verso tutti gli aspetti legati alla gravidanza   comprese  eventuali  problematiche e/o difficoltà emotive o psicologiche della futura madre o padre e la capacità di favorire  scambi positivi basati su rispetto e empatia. 
L’allievo svolgerà un tirocinio di osservazione in sala parto e nel reparto di ostetricia, presso un centro Nascita accreditato con il SSN.
La quota d’iscrizione di € 480,00  include:
* La partecipazione al programma formativo
* Cartella congressuale
* Coffee break come da programma
* Certificazione 
* Materiali didattici 
 
Scarica la locandina del corso cliccando sul seguente Link: http://issuu.com/former/docs/locandina50x70

·        CORSO PER ADDETTI ALLA SICUREZZA
Il corso avrà una durata di 3 settimane, con frequenza giornaliera dal lunedi al venerdi (ore 14.00 - 20.00).
La sede del corso è sita nel quartiere Monteverde, via F. Ozanam 125, all'interno dell'Associazione cult. SAS.
Il corso rilascia un attestato valido ai fini dell'iscrizione agli appositi elenchi della Prefettura al fine di esercitare la professione di addetto alla sicurezza.Per maggiori informazioni per i prossimi corsi contattare il nostro Ufficio al numero 06.51604448 oppure scaricate la scheda del corso : http://issuu.com/former/docs/informativa_-_addetto_sicurezza__pr

 
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venerdì 6 dicembre 2013

MARKETING: IL BOOM DEI VIDEO VIRALI-AZIENDALI



Il video online sta vivendo una nuova generazione di impulsi, sostenuto a livello mondiale dallo sviluppo esponenziale di social network e dalla fruizione in mobilità, grazie al boom di smarthone e tablet.
Cisco, tre anni fa aveva stimato come entro il 2014 il 90% del traffico IP sarebbe stato caratterizzato da video online.
Secondo una ricerca di mercato il 99% dei brand ha adottato YouTube come proprio canale di comunicazione video e la crescita di anno in anno è del +73%,
I 100 maggiori brand globali hanno una forte presenza su YouTube: soltanto uno non ha un canale dedicato, Addirittura  il 56% dei brand ha dieci o più canali su YouTube, differenziando l’offerta e verticalizzando la fruizione.  Ma attenzione: il 37% di questi canali è lasciato senza nuovi contenuti anche oltre i quattro mesi. Ad oggi le 100 aziende monitorate hanno pubblicato complessivamente 258mila video su 1.378 canali, per un totale di 9,5 miliardi di visualizzazioni.

Insomma, si osa di più e con costi più contenuti, ma siamo ancora lontani da una migrazione tv-rete e soprattutto da una valorizzazione efficace dei video prodotti.

7 AZIONI PER PROMUOVERE I PROPRI VIDEO

Azione 1: produrre molti video. I brand che hanno più successo su YouTube sono quelli che producono un elevato numero di prodotti. Si tratta spesso di piccole produzioni video, ma costanti nel tempo e proposti con una linea strategica di contenuti ben definita.

Azione 2: ottimizzare i video per la ricerca. YouTube è soprattutto un motore di ricerca, e occorre quindi fare in modo che il proprio video sia trovato facilmente dagli utenti.

Azione 3: produrre diversi tipi di video a seconda dei diversi messaggi e in base ai diversi “pubblici”. Pur mantenendo una coerenza di brand, i video si devono differenziare per rispondere alle diverse esigenze del target: video lunghi e brevi, di maggiore o minore qualità tecnica, con contenuti che vanno dalla brand awareness ai testimonial fino al customer service.

Azione 4: integrare i video alle campagne di marketing. I maggiori brand affiancano in modo sinergico i video alle rispettive campagne di marketing anche tradizionali, integrando di fatto YouTube nelle strategie del brand. In occasione di particolari eventi, risulta efficace per alcuni brand produrre contenuti esclusivi in logica “limited edition” per una parte selezionata del target.

Azione 5: assicurarsi che i video veicolino il nome del brand. Questo punto contraddice alcune considerazioni passate, ovvero quelle che hanno da sempre sostenuto come un brand si debba mettere tra parentesi, accantonare per favorire uno scambio più autentico all’interno della community. In realtà è importante che il brand sia visibile non soltanto nel contenuto del video, ma anche nei metadati, nel titolo, nella descrizione e nei tag.

Azione 6: investire su più contenuti è meglio che investire su più canali. Diventa fondamentale presidiare gli strumenti attivati, e quindi riuscire a dialogare con costanza. Ecco allora che disporre di un elevato numero di canali su YouTube non significa necessariamente che i video avranno più views.

Azione 7: coinvolgere la propria community attraverso i social media. Così come è necessario integrare le attività di video marketing con quelle di marketing offline, è altrettanto importante integrarle con quelle di social media marketing per amplificare la portata dei video attraverso condivisioni, like, e tweet.


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