venerdì 1 febbraio 2013

E-LEARNING E WEB 2.0



ll fenomeno e-learning è diffuso nel panorama della formazione a distanza da circa un decennio.
Il termine e-learning evoca subito qualcosa inerente all’elettronico (dalla “e” posta innanzi al termine learning), e così è.
L'e-learning nasce per integrare o sostituire la formazione in presenza in diversi ambiti sociali: dalle aziende, alle università, alle scuole. La concezione di e-learning  di “prima generazione” prevede schemi fissi, dei software opportunamente configurati (piattaforme LMS), che permettono la fruizione di contenuti didattici da parte degli utenti finali. Tale fruizione avviene, in un primo momento, tramite l’ausilio di supporti informatici (cd-rom, floppy disk) per poi adattarsi alla rete Internet. 
Ma con l'avvento di internet, e con la sua massiccia diffusione, c'è stato un grande sviluppo  dell’e-learning.
E-LEARNING E WEB 2.0

Dal Web 1.0 al Web 2.0. In altre parole, si è passati dalla centralizzazione delle informazioni alla decentralizzazione e dilocazione delle conoscenze, non sono più distribuite dall’alto, ma create e fruite dal basso, in modo orizzontale. Sono sotto gli occhi di tutti i siti che propongono le “live news”, informazioni in tempo reale, ai quali si aggiungono la miriade di blog (stimato ad oggi in circa 71 milioni) che sono sparsi nell’universo di bit che formano il World Wide Web. I blog hanno fatto da testa di ponte per la diffusione capillare del Web 2.0, l’internet creato dagli utenti stessi.
L’e-learning non poteva certo essere immune al nuovo fenomeno Web 2.0 e ne ha tratto gli aspetti migliori,consentendo agli studenti di abbandonare la vecchia veste di utenti ai quali venivano impartite, calate dall’alto, informazioni, per assumere la nuova posizione di conversatori, di persone che interagiscono fra loro, creando cultura, scambiando cultura. Il tutto utilizzando i nuovi strumenti che il Web 2.0 mette a disposizione: blog, podcast, social bookmarking, media sharing aggiunti e integrati alle chat, ai forum, all’e- mail preesistenti.
Si sta assistendo, in sintesi, ad una graduale e inesorabile migrazione dalla formazione di tipo statico a quella con caratteristiche dinamiche, dagli spazi virtuali “chiusi” di apprendimento a quelli comuni. In altri termini, si stanno abbandonando le soluzioni software (piattaforme) tipiche dell’elearning di prima generazione per abbracciare la filosofia degli spazi personali di apprendimento, i quali non si limitano alla durata di un corso, ma si propongono di accompagnare lo studente anche dopo la fase formale e circoscritta di apprendimento, nell’ottica tanto auspicata di lifelong learning.
Con quello che chiameremo e-Learning 2.0 quindi si intende una nuova fase dell'e-Learning, che prevede metodologie e strumenti basati sul Web 2.0.

La persona è protagonista del proprio apprendimento e sulla base del proprio bisogno di conoscenza utilizza applicazioni per trovare informazioni, classificarle, commentarle, condividerle con altre persone.



SOCIAL NETWORK & E-LEARNING
Con la rivoluzione dei social network nel web, sono sempre di più gli studenti e i docenti che utilizzano Twitter, Facebook, Flickr e compagnia varia per comunicare, per lavorare e anche per studiare. Negli ultimi mesi sono nati anche moltissimi social network ad hoc che uniscono studenti e professori per permettergli di scambiare idee, opinioni e materiale didattico.
I social network legati al concetto di e-learning consolidano l'aspetto collaborativo della formazione , che può includere: la creazione di reti di contatti, allo scopo di identificare le persone che hanno le conoscenze e le competenze per rispondere ad un problema; lo scambio di risorse utili, frutto dell'esplorazione di fonti web, e soprattutto dei commenti che evidenziano il punto di vista di ciascuno; il lavoro di co-authoring a distanza.
Gli strumenti tipici dell'e-Learning 2.0 sono il blog, come applicazione che permette la gestione la condivisione della conoscenza personale; facebook, che permette lo scambio collaborativo di testi condivisi; i canali rss, che permettono la distribuzione automatizzata di qualsiasi tipo di risorsa web (articoli, post, audio, video, slides) all'interno di siti pubblici o personali.
Si può quindi parlare di social learning, definendo quindi un miglioramento del blended learning, che si mescola alla formazione tradizionale e all’e-learning.

Se pensiamo ad un azienda, il beneficio di questo tipo di formazione è rappresentato dal ritorno sugli investimenti.
Ad esempio, esso permette agli allievi/dipendenti di proseguire la lezione, anche se essa è già terminata, di seguirla su diversi dispositivi e di poterla approfondire nel caso ne abbiano bisogno.
Infine i dipendenti ben addestrati saranno in grado di proporre soluzioni intelligenti ed efficaci ai clienti.
Secondo Frédéric Domon, direttore dell’agenzia SociaLearning, il social learning può essere considerato come lo sviluppo delle conoscenze, abilità e attitudini collegate tra loro da colleghi, tutor o degli esperti dei mass media elettronici. 

UFFICIO STAMPA: S&Q

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