venerdì 6 dicembre 2013

MARKETING: IL BOOM DEI VIDEO VIRALI-AZIENDALI



Il video online sta vivendo una nuova generazione di impulsi, sostenuto a livello mondiale dallo sviluppo esponenziale di social network e dalla fruizione in mobilità, grazie al boom di smarthone e tablet.
Cisco, tre anni fa aveva stimato come entro il 2014 il 90% del traffico IP sarebbe stato caratterizzato da video online.
Secondo una ricerca di mercato il 99% dei brand ha adottato YouTube come proprio canale di comunicazione video e la crescita di anno in anno è del +73%,
I 100 maggiori brand globali hanno una forte presenza su YouTube: soltanto uno non ha un canale dedicato, Addirittura  il 56% dei brand ha dieci o più canali su YouTube, differenziando l’offerta e verticalizzando la fruizione.  Ma attenzione: il 37% di questi canali è lasciato senza nuovi contenuti anche oltre i quattro mesi. Ad oggi le 100 aziende monitorate hanno pubblicato complessivamente 258mila video su 1.378 canali, per un totale di 9,5 miliardi di visualizzazioni.

Insomma, si osa di più e con costi più contenuti, ma siamo ancora lontani da una migrazione tv-rete e soprattutto da una valorizzazione efficace dei video prodotti.

7 AZIONI PER PROMUOVERE I PROPRI VIDEO

Azione 1: produrre molti video. I brand che hanno più successo su YouTube sono quelli che producono un elevato numero di prodotti. Si tratta spesso di piccole produzioni video, ma costanti nel tempo e proposti con una linea strategica di contenuti ben definita.

Azione 2: ottimizzare i video per la ricerca. YouTube è soprattutto un motore di ricerca, e occorre quindi fare in modo che il proprio video sia trovato facilmente dagli utenti.

Azione 3: produrre diversi tipi di video a seconda dei diversi messaggi e in base ai diversi “pubblici”. Pur mantenendo una coerenza di brand, i video si devono differenziare per rispondere alle diverse esigenze del target: video lunghi e brevi, di maggiore o minore qualità tecnica, con contenuti che vanno dalla brand awareness ai testimonial fino al customer service.

Azione 4: integrare i video alle campagne di marketing. I maggiori brand affiancano in modo sinergico i video alle rispettive campagne di marketing anche tradizionali, integrando di fatto YouTube nelle strategie del brand. In occasione di particolari eventi, risulta efficace per alcuni brand produrre contenuti esclusivi in logica “limited edition” per una parte selezionata del target.

Azione 5: assicurarsi che i video veicolino il nome del brand. Questo punto contraddice alcune considerazioni passate, ovvero quelle che hanno da sempre sostenuto come un brand si debba mettere tra parentesi, accantonare per favorire uno scambio più autentico all’interno della community. In realtà è importante che il brand sia visibile non soltanto nel contenuto del video, ma anche nei metadati, nel titolo, nella descrizione e nei tag.

Azione 6: investire su più contenuti è meglio che investire su più canali. Diventa fondamentale presidiare gli strumenti attivati, e quindi riuscire a dialogare con costanza. Ecco allora che disporre di un elevato numero di canali su YouTube non significa necessariamente che i video avranno più views.

Azione 7: coinvolgere la propria community attraverso i social media. Così come è necessario integrare le attività di video marketing con quelle di marketing offline, è altrettanto importante integrarle con quelle di social media marketing per amplificare la portata dei video attraverso condivisioni, like, e tweet.


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1 commento:

  1. YouTube sta facendo alla televisione quello che la televisione aveva fatto alla radio, ma molto più velocemente. Sono certo che il video marketing con YouTube crescerà esponenzialmente nel prossimo futuro.

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