mercoledì 12 dicembre 2012

Nasce e-former: la formazione in Italia


Da Oggi è on line Former, nuovo blog dedicato alla formazione aziendale, ai corsi di formazione ed alla crescita professionale.

Vogliamo partire parlandovi dell’importanza della formazione.
La riforma del Titolo V della Costituzione, la rivisitazione dello statuto dei lavoratori, che innovativamente introduce il diritto alla formazione, la lifelong learning europea che colloca la persona al centro dei processi dell’apprendimento, non ultimo il varo del federalismo fiscale dove la formazione professionale oltre ad essere costituzionalmente affidata alle Regioni i suoi proventi finanziari gravitano nella sfera dell’autonomia regionale.
Inoltre i dati provenienti dal sistema permanente di monitoraggio delle attività finanziate dai Fondi Paritetici Interprofessionali confermano l’insufficienza dei livelli di investimento e partecipazione alla formazione continua. Ciò è dovuto ad un diffuso disinteresse del sistema produttivo italiano nel promuovere lo sviluppo delle competenze dei propri dipendenti . Elemento che evidenza chiaramente che l’attività formativa rappresenta per le aziende un costo non solo economico, ma anche organizzativo (deficit informativo, eccessiva difficoltà nella gestione burocratica, tempi lunghi di risposta, ritardi sui pagamenti, “scialba” offerta formativa). La struttura regolamentare che disciplina la programmazione, l’attuazione e la rendicontazione degli interventi comunitari è del tutto sbilanciata ed adotta forme burocratiche pesanti, a scapito di una valutazione in termini di costi-benefici. Tutto questo accresce la distanza tra mondo della formazione e mondo della produzione. Nel suddetto contesto a cui si abbina uno stadio di congiuntura economica-sociale negativo, dove tra le priorità vi è la concentrazione della spesa pubblica e l’ innalzamento della qualità dei sistemi e dei servizi. Diviene doveroso, quindi, avviare una stagione di valutazioni e di riforme del sistema pubblico di finanziamento della formazione e della sua gorvernace.
Occorre quindi allineare problemi, opportunità e spazi di manovra, agendo su tutte le diverse responsabilità istituzionali a livello centrale e locale, fissando nuove regole di
governance attraverso specifici indirizzi:
- Primo indirizzo obbligatorietà della formazione continua. Innescare delle politiche di incentivazione a favore delle imprese per gli investimenti sulla formazione attraverso un dispositivo legislativo che preveda l’obbligo dell’ impiego della formazione continua. (come d’altra parte avviene in materia di sicurezza del lavoro, oppure sul settore delle professioni vi è l’obbligo dell’aggiornamento es. avocati medici ecc). Tale obbligo potrebbe essere soddisfatto attraverso l’impiego delle risorse finanziarie pubbliche ( FSE, fondi Interprofessionali, ecc)
- Secondo Indirizzo trasparenza sulla gestione dei fondi contro le irregolarità e le frodi. Istituire un fondo unico per la formazione cui fare confluire tutti i finanziamenti nazionali ed europei cambiando gli attuali assetti gestionali (fortemente sbilanciati sotto l’egida amministrativa burocratica) promuovendo meccanismi di trasparenza dell’impiego dei fondi pubblici – come per esempio la tracciabilità dei flussi finanziari e la messa in trasparenza totale - con il varo di misure preventive. Possono essere adottati sistemi di trasferimento del denaro pubblico, non più in capo all’azienda o all’organismo di formazione come avviene oggi , ma con il tramite dell’agenzia delle entrate che andrà a compensare le imposte che l’azienda deve versare al fisco, attingendo proporzionalmente e limitatamente al progetto formativo a sua volta approvato.
- Terzo indirizzo garantire il diritto alla “buona formazione” per i lavoratori. A tale fine il settore si deve dotare, tramite i meccanismi della bilateralità, un proprio fondo interprofessionale che possa aggiornare gli operatori della formazione, elevando di riflesso la domanda.

Così operando il Settore riceverà una forte spinta innovatrice è assumerà il ruolo, a cui storicamente è stato chiamato, di innervare nel sistema economico e sociale quelle conoscenze e quelle capacità fulcro dello sviluppo del Sistema Paese


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