Il
video online sta vivendo una nuova generazione di impulsi, sostenuto a livello
mondiale dallo sviluppo esponenziale di social network e
dalla fruizione in mobilità, grazie al boom di smarthone e tablet.
Cisco, tre anni fa aveva stimato come
entro il 2014 il 90% del traffico IP sarebbe stato caratterizzato da video
online.
Secondo una ricerca di mercato il 99% dei brand ha adottato
YouTube come proprio canale di comunicazione video e la crescita di anno in
anno è del +73%,
I 100 maggiori brand globali hanno
una forte presenza su YouTube: soltanto uno non ha un canale dedicato,
Addirittura il 56% dei brand ha dieci o più canali su YouTube,
differenziando l’offerta e verticalizzando la fruizione. Ma attenzione:
il 37% di questi canali è lasciato senza nuovi contenuti anche oltre i quattro
mesi. Ad oggi le 100 aziende monitorate hanno pubblicato complessivamente
258mila video su 1.378 canali, per un totale di 9,5 miliardi di
visualizzazioni.
Insomma, si osa di più e con costi
più contenuti, ma siamo ancora
lontani da una migrazione tv-rete e soprattutto da una valorizzazione efficace
dei video prodotti.
7 AZIONI PER PROMUOVERE I PROPRI VIDEO
Azione 1: produrre molti video. I brand
che hanno più successo su YouTube sono quelli che producono un elevato numero
di prodotti. Si tratta spesso di piccole produzioni video, ma costanti nel
tempo e proposti con una linea strategica di contenuti ben definita.
Azione 2:
ottimizzare i video per la ricerca. YouTube è soprattutto un motore di ricerca, e
occorre quindi fare in modo che il proprio video sia trovato facilmente dagli
utenti.
Azione 3:
produrre diversi tipi di video a seconda dei diversi messaggi e in base ai
diversi “pubblici”. Pur
mantenendo una coerenza di brand, i video si devono differenziare per
rispondere alle diverse esigenze del target: video lunghi e brevi, di maggiore
o minore qualità tecnica, con contenuti che vanno dalla brand awareness ai
testimonial fino al customer service.
Azione 4:
integrare i video alle campagne di marketing. I maggiori brand affiancano in modo sinergico
i video alle rispettive campagne di marketing anche tradizionali, integrando di
fatto YouTube nelle strategie del brand. In occasione di particolari eventi,
risulta efficace per alcuni brand produrre contenuti esclusivi in logica
“limited edition” per una parte selezionata del target.
Azione 5:
assicurarsi che i video veicolino il nome del brand. Questo punto contraddice alcune considerazioni
passate, ovvero quelle che hanno da sempre sostenuto come un brand si debba
mettere tra parentesi, accantonare per favorire uno scambio più autentico
all’interno della community. In realtà è importante che il brand sia visibile
non soltanto nel contenuto del video, ma anche nei metadati, nel titolo, nella
descrizione e nei tag.
Azione 6:
investire su più contenuti è meglio che investire su più canali. Diventa fondamentale presidiare gli strumenti
attivati, e quindi riuscire a dialogare con costanza. Ecco allora che disporre
di un elevato numero di canali su YouTube non significa necessariamente che i
video avranno più views.
Azione 7:
coinvolgere la propria community attraverso i social media. Così
come è necessario integrare le attività di video marketing con quelle di
marketing offline, è altrettanto importante integrarle con quelle di social
media marketing per amplificare la portata dei video attraverso condivisioni,
like, e tweet.
SCOPRI S&Q ED IL SUO CANALE YOUTUBE
YouTube sta facendo alla televisione quello che la televisione aveva fatto alla radio, ma molto più velocemente. Sono certo che il video marketing con YouTube crescerà esponenzialmente nel prossimo futuro.
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